Domenica 24 Giugno
Dopo essere passati a prendere Lorenzo in vacanza dai nonni,
partiamo finalmente anche noi per le nostre meritate ferie. A Livorno dopo aver
passato la notte in prossimità dei cancelli d’accesso, entriamo in porto per
sbrigare le faccende d’imbarco. Destinazione Olbia perché quest’anno sarà Sardegna!
si parte... |
Con sempre un po’ di emozione mista agitazione, seguiamo
ogni procedura per “stivare” la nostra casa viaggiante nella grande pancia del
traghetto (e tutte le volte lo stupore di come riesca a galleggiare la nave con
tutto questo peso si impossessa di noi, anche se abbiamo bene a mente il
principio di Archimede…). Trovate anche delle poltrone abbastanza comode
passiamo qui la nostra giornata di viaggio, ingannando il tempo con qualche
passeggiata nei vari ponti, pranzando e per Lorenzo, suo malgrado, pure a fare
i compiti.
specchio specchio delle mie brame chi sono i più felici della nave? |
e c'è tempo pure per i compiti |
CISSS |
Un po’ in ritardo sbarchiamo a Olbia e prendiamo subito
direzione sud, per raggiungere la famosa spiaggia della Berchida. Lo sterrato
che dalla strada principale raggiunge il parcheggio fronte mare, è davvero
impegnativo per un camper, se non altro per alcuni passaggi stretti che nel
caso in cui dovessimo incrociare qualche mezzo, ci metterebbe davvero in difficoltà.
Fortunatamente l’ora tarda aiuta il nostro solitario passaggio e senza incontrare
nessuno proseguiamo la nostra esperienza off road, con comunque qualche
incertezza di poter aver sbagliato strada. Alla fine dopo 15 minuti di buche, raggiungiamo
il grande parcheggio e con sollievo troviamo già in sosta anche qualche altro
camper sollevandoci dal pensiero di una sosta solitaria in libera. Una cena e a
nanna, domani vedremo in quale bel posto siamo capitati.
Lunedi 25 Giugno
Già nelle prime ore del mattino, il parcheggio comincia ad
affollarsi e quando siamo pronti per scendere alla vicina spiaggia, ormai tanti
ombrelloni marcano il terreno di turisti. La spiaggia molto bella è comunque
spaziosa e troviamo facilmente un posto dove goderci il nostro primo giorno di
mare.
spiaggia della Berchida |
piccolo scavatore |
Un vento forte però increspa le onde e qualche volta fa pure volare come
un aquilone qualche ombrellone fissato male. Lorenzo trova subito un nuovo
amico, Giulio e da lì a poco anche noi siamo con la sua famiglia anch'essi
camperisti a chiacchierare e conoscersi.
La giornata passa velocemente così
come velocemente però ci raggiunge un temporale che crea un fuggi fuggi
generale un po’ prima del previsto.
l'arrivo di minacciose nuvole |
Per cena siamo rimasti solo noi pochi
camperisti che ci godiamo le luci del tramonto.
e dopo il temporale si può tornare a giocare |
con un amico in più... |
la spiaggia al tramonto |
Martedì 26 Giugno
Il vento forte di ieri e le previsioni di una giornata
altrettanto ventosa di oggi, ci fa decidere di lasciare questo posto, se non altro anche per la smania di vedere nuove spiagge. La tecnologia ci viene in aiuto, e
consultato qualche sito meteo, puntiamo verso la costa sud ovest sarda dove si
prevede un vento più moderato (pare che in tutta la Sardegna sia previsto
comunque vento, ma questo lo scopriremo poi!). Prima però facciamo una sosta a La
Caletta, un piccolo paesino abbastanza carino, dove ci viene in aiuto una
lavanderia automatica e un ottico, per sistemare un paio di imprevisti di
Lorenzo…
passeggiata a La Caletta in attesa del lavaggio in lavanderia |
il porto |
Spiaggia della Caletta |
Risolto gli imprevisti, tagliamo velocemente quindi tutta la
Sardegna fino a raggiungere vicino a Mari Ermi, un isolata quanto meravigliosa
spiaggia di quarzo bianchi: Is Arutas. La sosta in questo posto è ambigua. In
un piccolo lembo di terra, tre aree di sosta si spartiscono il turismo
itinerante offrendo più o meno le stesse spartane opportunità, poi un
parcheggio comunale a tariffa giornaliera, dove non è indicato a chi ci si deve
rivolgere per il pagamento, e infine, per dare appunto un segno ambiguo al tutto, la sosta gratuita a fianco di un chiosco, che gentilmente ci suggerisce
il gestore alla nostra richiesta di dove acquistare il ticket per il parcheggio.
Scegliamo per quest’ultimo, se non altro perché con questo vento forte, che
anche qui regna sovrano, di certo non apriremmo il tendalino.
parcheggio in libera a Is Arutas |
pronti per la cena |
Ovviamente così facendo
diventa scontata la visita al chiosco e gustiamo qui una buona cena con un
tramonto meraviglioso.
Mercoledi 27 Giugno
A quanto pare il vento sembra essersi impossessato dell’isola
oppure ce lo stiamo portando appresso noi! La spiaggia è praticamente quasi
deserta, e se non fosse per i cumuli di posidonia morta portati dalle
mareggiate sulla spiaggia, il posto sarebbe davvero incantevole.
I granelli
tondeggianti di quarzo finissimo, simile a chicchi di riso rendono questa
spiaggia unica. Il vento forte increspa il mare ma le onde alte e l’acqua
fredda non frenano la nostra voglia di tuffi.
Un po’ di giochi, oserei dire "da spiaggia romagnola", e passiamo così la mattinata.
Figlio mio: guarda e impara!! |
grande gesto atletico, ma pallina mancata! |
Dopo pranzo prendiamo la
decisione di lasciare anche questa spiaggia, e ripartiamo ancora verso sud.
Passiamo per Oristano dove troviamo fortunatamente carico e scarico (tral’altro gratuiti) e quindi scendiamo fino a raggiungere nel tardo pomeriggio
l’area sosta in prossimità di Cala Domestica. Anche quest’area molto spartana
senza alcun servizio (ci dicono fuori servizio, ma qualche dubbio ci rimane…)
altro non è che un altro prato recintato, ma per noi e per qualche altro camperista
va più che bene, anche perché non ci sono alternative! Scorrono le ore prima
del buio tra la cena e qualche gioco (il prato dell’area sembra perfetto a
Lorenzo per due tiri al pallone) .
Giovedi 28 Giugno
Finalmente oggi sembra che il vento non accompagni la nostra
giornata. Scendiamo in spiaggia, nella famosa caletta, che già brulica di
turisti con i loro ombrelloni. Tra le insenature di due coste rocciose la spiaggia
è davvero molto bella. Iniziamo subito io e Lorenzo a giocare in acqua e poi,
anche se l’acqua è davvero fredda, facciamo anche due tuffi.
Cala Domestica |
Purtroppo però
quell'acqua fredda gioca un brutto scherzo a Lorenzo, che subito dopo poco
incomincia a dare segni evidenti di una congestione. Il nostro piccolo cucciolo
passa dall'euforia di un attimo fa, a lamentare dolori intestinali, vomito e
stanchezza totale per tutto il giorno, costringendoci suo malgrado, a tornare e rimanere chiusi in camper (in apprensione) fino al pomeriggio. Ritrovato un po’ di forze, Lorenzo ci dà chiari segni che è tutto passato, e con cautela decidiamo di
spostarci dall'area di sosta priva di ogni servizio, lontano da qualsiasi
centro abitato e pure esclusa da campo telefonico (per telefonare ci hanno
detto che c’è da inerpicarsi in cima alla torre del promontorio!). A pochi
chilometri di distanza troviamo Buggerru dove tra l’altro oltre alle miniere da
visitare prevede nel fine settimana la festa del patrono, con tanto di
spettacolo pirotecnico domani sera. La cosa ci interessa e raggiungiamo così in
serata l’area di sosta ai piedi del paese. L’area di sosta tutto sommato è
decente, fronte mare, con servizi funzionanti carico e scarico. Peccato per
l’acqua non potabile (come del resto scopriremo in tutto il paese) causa i
metalli pesanti delle vecchie miniere, e la posizione dell’area stessa, proprio
sotto ad un costone di montagna franato, che incute timore (i locali ci
rassicurano, ma la preoccupazione rimane…).
area sosta a Buggerru |
ogni tramonto sul mare è uno spettacolo |
andiamo a cena a Buggerru |
alla salute |
cin! |
Andiamo in serata a passeggiare per
il paese e con il ristoratore dove ceniamo scambiamo due chiacchiere scoprendo
così che Buggerru una volta era un paese molto turistico con un porto
efficiente, ma che negli ultimi anni, causa il fondale dello stesso troppo
basso, il turismo marittimo se ne è andato per la maggior parte. Alla nostra
domanda di come mai non venga rimesso in funzione, riceviamo come risposta che
il porto non viene dragato in quanto la sabbia del fondale risulta inquinata e
che nessuno si vuole accollare i costi di smaltimento. Quindi dopo l’acqua
potabile ora scopriamo che anche il fondale è inquinato: qualche dubbio su dove
siamo capitati ci viene! Andiamo a letto sperando che la montagna non decida di
franare proprio stanotte!
Venerdi 29 Giugno
la classica "camera con vista"! |
A quanto pare in questa vacanza non siamo proprio
fortunatissimi. Il vento ha ripreso a soffiare e la nostra idea di visitare le
miniere svanisce per la semplice chiusura programmata di tre giorni proprio in
virtù della festa del paese! Ci rilassiamo un po’ in spiaggia (ancorando bene l’ombrellone)
e passiamo così la nostra giornata.
La spiaggia di Buggerru |
la striscia di camper sotto la montagna! |
In serata partecipiamo alla semplice, ma
gustosa, cena organizzata dalla pro-loco e finalmente in tarda serata ci
godiamo dalla spiaggia uno spettacolo pirotecnico davvero emozionante.
Sabato 30 Giugno
Lasciamo Buggerrù in mattinata e scendiamo ancora più a sud
per trovare una nuova location. Puntiamo verso Sant Antioco. Non abbiamo
pianificato questa meta e andiamo a ricordi di qualche consiglio di amici
sentiti prima della vacanza. Arriviamo così fino al campeggio della Tonnara, ma
i prezzi per noi troppo onerosi e soprattutto la vista della piscina che
attrarrebbe in ogni momento Lorenzo (a dispetto di un mare stupendo) ci fanno desistere nel rimanere. Giriamo e
torniamo indietro facendo una piacevole pausa alla spiaggia di Maladroxia.
Ripreso il camper puntiamo dritti fino a Porto Pino dove, anche se tardo
pomeriggio, andiamo subito a vedere la famosa spiaggia (peccato solo per la
tariffa unica del parcheggio che prevede 12eurini tondi tondi e uscita dei
camper per le 20,00!). La spiaggia è davvero molto bella con le sue dune che
attirano i turisti come noi. Il vento non molla un attimo ma almeno i
kite-surfisti, che qui son di casa, se la godono alla grande. Per la notte sostiamo
nel parcheggio comunale dedicato ai camper, con tanto di carico scarico e
corrente…tutto fuori servizio all’infuori del parchimetro!
Domenica 1 Luglio
In mattinata torniamo alla spiaggia, ma questa volta sul
lato più lontano delle dune, ovvero ci andiamo a piedi senza portare il camper
al parcheggio "che ci ha derubato" l’altro pomeriggio. Passiamo la mattinata in
spiaggia, ma il vento e ora anche l’orda di persone che affollano il posto (è
Domenica…) ci fanno propendere per mollare gli ormeggi. Partiamo per un'altra
destinazione: Chia
Dopo una divagazione fino a Sarroch per cercare una farmacia
di turno, per un malessere di Barbara, arriviamo a tardo pomeriggio all'area disosta vicinissima alla famosa spiaggia di Su Giudeu. Sistemiamo il camper
mentre tutti i camperisti del posto se ne stanno andando per la fine del loro
week end, e ceniamo all'unico ristorante nei paraggi, che quantomeno, è davvero di
qualità.
Lunedi 2 Luglio
Il vento è una costante fissa, ma stavolta la bellissima spiaggia,ma dalla sabbia fine, non consente quasi nemmeno di coricarsi. Facciamo
così una passeggiata lungo mare mentre subiamo dalle caviglie alle ginocchia un
peeling continuo.
Nel pomeriggio peggiora e ogni tanto a pelo d’acqua vediamo
materassini rotolare via, forse verso l’Africa o chissà dove, seguiti dallo
sguardo triste dei loro proprietari che si sono distratti un attimo. Gli unici
felici sono loro e sempre loro: i surfisti, che con un sorriso estasiato stanno ringraziando
Eolo per tanta manna. Prima di tornare al camper io e Lorenzo decidiamo di
andare a piedi al primo market nelle vicinanze per rifornire la cambusa. Purtroppo
il primo posto utile è quasi a tre chilometri di distanza su una strada priva
di marciapiede e abbastanza trafficata (che ovviamente scopriamo strada facendo). Per il ritorno ci avventuriamo nella
prima nostra esperienza di autostop…e la cosa funziona, grazie alla gentilezza
di una signora del luogo. Ceniamo in camper e andiamo a letto fiduciosi che
domani il vento si placherà come ormai tutti ci hanno riferito in questa
giornata.
Martedi 3 Luglio
Già dal primo risveglio ci accorgiamo che le “profezie”
erano vere. Oggi gli alberi non sono chini e le bandiere con i quattro mori che
in ogni angolo di Sardegna si vedono, non sventolano. Pare che il vento sia sia
placato. Il nostro ottimismo però svanisce dopo pochi minuti dal risveglio di
Lorenzo. Le sue lamentele per un mal di testa ci insospettiscono. Preso il
termometro verifichiamo: Lorenzo ha la febbre! Quindi Tachipirina e niente
mare. Gli imprevisti al momento giusto! Però non ci scoraggiano, e decidiamo di
sfruttare questa giornata che faremmo fermi, per fare il viaggio verso nord per
avvicinarci ad Olbia dove fra pochi giorni avremo il traghetto di ritorno. Come
nomadi richiudiamo ogni cosa nei gavoni e da li a poco siamo pronti per
partire. Durante il viaggio però Barbara comincia di nuovo a star male (a
quanto pare la cura omeopatica consigliata dalla farmacia di Sarroch non ha
fatto effetto) e quando siamo vicino ad Oristano decidiamo di passare per un
pronto soccorso. E’ così che scopriamo che anche in Sardegna si rispettano le
tempistiche ospedaliere del continente, ovvero che per la visita medica senza
codice rosso ci sarà da passare la giornata e forse anche la serata al pronto
soccorso. Per velocizzare i tempi però ci consigliano di rivolgerci ad una
guardia medica turistica. Partiamo quindi alla ricerca di questa guardia che
troviamo in un paese poco lontano e una volta avuto il responso e una ricetta
di antibiotici, partiamo alla ricerca di una farmacia, lungo il tragitto verso
nord. Alla fine della giornata quindi raggiungiamo un campeggio a San Teodoro.
Lorenzo non ha più la febbre e Barbara comincia a curarsi meglio con gli
antibiotici. Domani speriamo sia una giornata migliore!
Il campeggio è carino ma la spiaggia che dispone è molto
limitata. Decidiamo quindi di sfruttare il servizio navetta a pagamento che ci
porta in mattinata alla famosa spiaggia di San Teodoro: La Cinta.
Quando arriviamo però la delusione si legge sui nostri
occhi. Una calca impressionante di persone brulicano su questa striscia di
sabbia. Ombrelloni, sdraio e asciugamani delimitano ogni nostro passaggio.
Cerchiamo un posto di qualche metro quadrato anche noi, ma quando lo troviamo dopo
poco è già dimezzato per nuovi vicini che si sono conquistati anche loro il
diritto di stendere il loro asciugamano. Lorenzo quasi non fa caso a questo. Per
lui basta che ci sia l’acqua per giocare.
Facciamo finta anche noi di farci piacere questo posto, facciamo un bagno ma per ora di pranzo siamo di nuovo al campeggio. Meglio la nostra limitata ma tranquilla spiaggia vicina al camper, per passare il resto della giornata.
La Cinta. Il mare c'è...si vede poco ma c'è! |
Facciamo finta anche noi di farci piacere questo posto, facciamo un bagno ma per ora di pranzo siamo di nuovo al campeggio. Meglio la nostra limitata ma tranquilla spiaggia vicina al camper, per passare il resto della giornata.
Giovedi 5 Luglio
Oggi inizia il nostro ultimo giorno di vacanza. Domani ci
imbarcheremo. L’idea di andare in qualche altra spiaggia affollata di San
Teodoro ci rabbrividisce e quindi decidiamo di fare un escursione in barca. Il
vicino diving fa al caso nostro e così organizziamo una bella escursione
visitando la costa, andando sull’isola di Tavolara e facendo delle belle
nuotate in un mare davvero meraviglioso.
Quando il sole comincia a calare ritorniamo al campeggio, felici di questo nostro ultimo giorno di vacanza. In serata ci imbuchiamo nel vicino villaggio confinante al campeggio, dove assistiamo ad un entusiasmante spettacolo d’animazione
Gita in mare |
verso Tavolara |
Capitani Coraggiosi!! |
ingresso al più piccolo cimitero del mondo a Tavolara |
mare cristallino in un posto magnifico |
questa è la barchetta che ci piace! |
Quando il sole comincia a calare ritorniamo al campeggio, felici di questo nostro ultimo giorno di vacanza. In serata ci imbuchiamo nel vicino villaggio confinante al campeggio, dove assistiamo ad un entusiasmante spettacolo d’animazione
Oggi si torna verso casa. Un imbarco veloce, un lungo
passaggio in nave, un po’ di autostrada e infine siamo di nuovo a casa.
Una vacanza non propriamente perfetta per il troppo vento e
qualche imprevisto, ma tutto sommato siamo soddisfatti di aver visto una parte
di Sardegna che non conoscevamo.
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