Venerdi 09 Agosto
Finalmente ferie…
La voglia di
vacanza ci anticipa la partenza al venerdi anche se il campeggio prenotato sarà
da domani.
Partiamo quindi
senza una meta stabilità, ma con il solo intento di avvicinarci alla
destinazione. Prima però passiamo a salutare mia sorella e le nipotine, che
presto ritorneranno a Shangai e quindi non le rivedremo per un po’.
Prendiamo poi
l’autostrada del Brennero e facciamo passare un po’ di ore fino a quando
decidiamo di sostare in un autogrill. E’ iniziato a piovere.
Sabato 10 Agosto
L’autogrill è
stracolmo di viaggiatori, e gli scontati rumori ci svegliano presto. Ripartiamo
e dopo poco arriviamo a destinazione. Siamo al campeggio Residence Corones, e
sbrigati le semplici registrazioni siamo già in piazzola, ben sistemati e
pronti con le nostre bici a fare un giro di perlustrazione.
Passiamo dapprima
in paese, constatando che si tratta proprio di un paese con il minimo
necessario per il sostentamento di qualche anima, con un piccolo supermercato,
un panificio, una farmacia e una macelleria, ma tutto sommato c’è tutto ciò che
serve (i negozi da passeggio sono deleteri per la carta di credito!). Torniamo
alla base per il pranzo e dopo un pisolino, nel pomeriggio proviamo ad andare
verso la stazione dei treni per le opportune informazioni. Qui scopriamo che il
tragitto non è proprio semplicissimo visto che per arrivare alla stazione, si
deve affrontare una salita di un chilometro che mette subito alla prova le
nostre gambe. Vabbè, meno male che all’arrivo c’è una fresca fontana che
allieta le nostre gole rinsecchite dal fiatone. La stazione non è presidiata e
la biglietteria è automatizzata. Guardiamo gli orari e decidiamo che domani
mattina procederemo con l’acquisto dei biglietti inconsci che questa scelta ci
costerà qualcosa… Torniamo in campeggio, doccia e cena in completo relax. Il campeggio
è in mezzo ad un bosco, il cielo è stellato. Bellissimo.
Domenica 11 Agosto
Domenica 11 Agosto
Dopo una breve
consultazione, decidiamo di dedicare subito la prima giornata alla ciclabile S.Candido-Lienz visto le previsioni
meteo future di perturbazioni, e soprattutto per lasciarci la possibilità in
ferie di riprenderci dalla fatica che prevediamo di fare, non essendo ciclisti
allenati. Partiamo quindi per la stazione dei treni consci della salita che ci
aspetta.
Quando arriviamo
mancano 15minuti buoni prima dell’arrivo del treno e quindi procediamo per
l’acquisto del biglietto nella macchinetta automatica. E’ in questo momento che
inizia il panico. (se si vuole si può saltare quest’avventura e passare all’asterisco
[*] sotto).
La macchinetta
non accetta i nostri bancomat, ma non accetta nemmeno banconote da 50euro, ma
solo pezzi da 10euro a scendere. La nostra idea di biglietto settimanale quindi
non è fattibile e decidiamo allora di fare solo biglietti singoli. Tic-Tac e
intanto il tempo passa… Ma anche per questi biglietti la macchinetta impazzisce
e continua a bloccarsi. Tic-Tac e intanto il tempo passa... Una una voce
registrata da un altoparlante, preceduta da un paio di din-don annuncia
l’imminente arrivo del nostro treno. Tic-Tac e intanto il tempo passa… L’agitazione
comincia a farsi sentire e a forza di schiacciare bottoni alla fine riusciamo
ad avere quei maledetti biglietti. Usciamo e vediamo arrivare il treno
che…ahime è sul binario 2, ovvero, accessibile solo utilizzando il sottopassaggio!!
Per fortuna vediamo l’ascensore che fa al caso nostro. La fortuna è cieca ma la
sf….. ci vede benissimo, ed ecco che l’ascensore ovviamente non funziona!!
Barbara comincia ad imprecare e a dire di tornarcene in campeggio, io non
voglio cedere al fato. Ok, coraggio ce la possiamo fare: Barbara prende in
braccio Lorenzo io prendo in braccio la sua bici e corriamo prima giù e poi su
dalle scale del sottopassaggio. All’addetto che sale e scende dal treno urlo di
avere pazienza che stiamo caricando il tutto e che devo fare ancora un paio di
giri.
Lui mi guarda dal primo vagone, da dove è sbucato, e mi dice di fare in
fretta. Torno giù,su, prendo la mia bici e giù, su, carico anche quella.
Ricorro giù, su, prendo il carrellino con dentro Nerina (il cane) zaini e tutto
il necessario per la giornata, sollevo di peso …e giù, su, e finalmente siamo
tutti e tutto in treno. Le porte si chiudono…io non respiro più! Il cuore mi
pulsa in testa, e dallo sforzo faccio fatica persino a vedere dove si è messa
Barbara. La gente attorno mi osserva, e anche quell’addetto dei treni che ora è
li difianco a me, che mi fa capire che vuole vedere i biglietti, mi guarda,
mentre io, accovacciato su me stesso con le mani nei fianchi, cerco di sopravvivere!!
Mentre il mio respiro è ancora sonoramente affannato, allungo i biglietti, e
lui con tranquillità mi guarda, mi sorride, e mi dice che non ho quelli per le
biciclette! Non riesco ancora a parlare, e gli mimo al meglio che la
macchinetta non prendeva i soldi e che non andava. Lui mi tranquillizza, con
fare familiare, e mi dice che può farmi il biglietto seduta stante. Bevo un
goccio d’acqua dalla borraccia, mentre lui mi prepara il biglietto con tanto di
ricevuta. Sembra tutto ok, alla fine ce l’abbiamo fatto… poi, la mazzata: per
le bicicletta sono 17euro!! Ma come? Ne abbiamo spesi 12,50 per noi, com’è
possibile? L’infido controllore mi spiega che in treno c’è la maggiorazione.
Grazie…grazie, tante gentilissimo e comprensivo controllore... Quasi 30euro per
fare nemmeno 20km di treno…ed ho rischiato pure l’infarto. La giornata sembra
iniziare male!
un po' di affanno... |
[*]
Il treno
arriva,scendiamo e senza difficoltà seguiamo la
corsia sull’asfalto che indica la ciclabile e via si parte! I km
scorrono tra prati, boschi, ponticelli sui fiumi e il paesaggio montano ci
rallegra.
La leggera pendenza del tragitto ci aiuta a non sentirci ciclisti inesperti, e pedaliamo tranquilli fino a giungere al confine austriaco, e quindi alla famosa sosta allo spaccio della Loacker. Ma quanti dolci fa la Loacker che non arrivano sui nostri scaffali in Italia? Riempito l’ultimo spazio del carrellino, proseguiamo ancora e quando l’appetito si fa sentire c’è giusto un punto di ristoro sul percorso che sembra fatto apposta per bersi una birra fresca e mangiarsi uno strudel di mele. Riprendiamo a pedalare tutti saziati per bene, e Lorenzo approfitta della sua postazione per farsi un sonnellino, mentre noi cominciamo a sentire ogni singola piega della sella! Passano ancora qualche ora, e mentre ci avviciniamo sempre più alla meta, vediamo sempre più anche altri ciclisti che cominciano a pedalare rimanendo seduti sul fianco. Prima una chiappa giù e poi l’altra… oppure addirittura in piedi. Il fondoschiena degli inesperti ciclisti svela l’atroce realtà: 4 ore di bici fanno male al culo! Finalmente, con tanta soddisfazione, arriviamo a Lienz
e preso il treno del rientro ce ne torniamo in campeggio. Doccia, cena, e poi ….chissà perché cadiamo tutti in un sonno che ci porta dritto al mattino successivo.
La leggera pendenza del tragitto ci aiuta a non sentirci ciclisti inesperti, e pedaliamo tranquilli fino a giungere al confine austriaco, e quindi alla famosa sosta allo spaccio della Loacker. Ma quanti dolci fa la Loacker che non arrivano sui nostri scaffali in Italia? Riempito l’ultimo spazio del carrellino, proseguiamo ancora e quando l’appetito si fa sentire c’è giusto un punto di ristoro sul percorso che sembra fatto apposta per bersi una birra fresca e mangiarsi uno strudel di mele. Riprendiamo a pedalare tutti saziati per bene, e Lorenzo approfitta della sua postazione per farsi un sonnellino, mentre noi cominciamo a sentire ogni singola piega della sella! Passano ancora qualche ora, e mentre ci avviciniamo sempre più alla meta, vediamo sempre più anche altri ciclisti che cominciano a pedalare rimanendo seduti sul fianco. Prima una chiappa giù e poi l’altra… oppure addirittura in piedi. Il fondoschiena degli inesperti ciclisti svela l’atroce realtà: 4 ore di bici fanno male al culo! Finalmente, con tanta soddisfazione, arriviamo a Lienz
e preso il treno del rientro ce ne torniamo in campeggio. Doccia, cena, e poi ….chissà perché cadiamo tutti in un sonno che ci porta dritto al mattino successivo.
Lunedi 12 Agosto
Oggi proviamo l’assetto
“walking” ovvero zaini in spalla, bastoncini, scarponi e via per sentieri.
Quando è ora di partire però, Barbara non si sente in formissima, e così
optiamo per un raggio d’azione corto, e passando per campi arriviamo in paese,
dove scopriamo un parco giochi dove Lorenzo gradisce una sosta fino ad ora di
pranzo.
Dopo il nostro
riposo pomeridiano riprendiamo le biciclette, tanto per smaltire l’acido
lattico guadagnato con la S.Candido-Lienz e prendiamo questa volta direzione
Dobbiacco. Basta poco però per spegnere il nostro entusiasmo e arrivati a
Valdaora di Sopra (troppo sopra!!!) siamo già stanchi e non ci arrischiamo di
continuare e torniamo con calma a Rasun.
Un caffè e rientramo al campeggio per i preparativi della cena prevista con grigliata di carne! Dopo cena il cielo diventa scuro troppo alla svelta e le previsioni non si sbagliano. Inizia a piovere…poi diluvierà tutta notte.
Un caffè e rientramo al campeggio per i preparativi della cena prevista con grigliata di carne! Dopo cena il cielo diventa scuro troppo alla svelta e le previsioni non si sbagliano. Inizia a piovere…poi diluvierà tutta notte.
Quando piove di solito trovo molto rilassante il rumore della pioggia sul tetto del camper, ma stanotte la pioggia era troppo forte e per diverso tempo il rumore era a dir poco assordante. Meno male che al risveglio, un timido sole è già pronto a scaldare la giornata.
Partiamo con le biciclette in direzione Brunico. La ciclabile è bella, anzi molto bella, e a parte qualche piccola salita il percorso è per lo più in discesa, e questo ci piace. Alcuni tratti sono sterrati, ma anche senza sofisticate mountan-bike la si fa tranquillamente.
tra le vie di Brunico |
Mercoledi 14 Agosto
Pioggia a dirotto durante la notte, e al mattino l’aria è quasi, quasi…fredda!!
Barbara sarebbe più propensa a rimanere nelle vicinanza, ma io come il solito insisto e partiamo con le bici per Dobbiacco. Treno all’andata e ritorno per la ciclabile. Quando arriviamo alla stazione di Dobbiacco, un vento freddo soffia sui nostri visi, e dobbiamo indossare le giacche a vento sopra le maglie a maniche lunghe (e siamo quasi a Ferragosto!). Facciamo una pedalata in centro al paese (guardando con interesse i piumini scontati in vendita nei negozi) e poi ci richiudiamo in un ristorante per il pranzo. Lorenzo, subito dopo il suo pasto, approfitta della panca del locale e la trasforma in un attimo in un lettino, schiacciandoci un sonnellino da invidia. Quando usciamo il sole per fortuna risplende scaldando quell’aria che poco prima sembrava autunnale. Partiamo per il rientro. Le leggere discese ci regalano la sensazione di essere a cavallo di una bici elettrica e ci godiamo così i panorami che offre la vallata.
Costeggiamo il lago artificiale di Valdaora che offre scorgi da cartolina, e dopo una salita che mi costringe alla spinta a piedi (Barbara ne godrà di questa mia rinuncia…) arriviamo finalmente al campeggio, per passare un'altra serata tra godimento culinario della cena e riposo.
Giovedi 15 Agosto
Ferragosto. Siamo
convinti che andare per ciclabili oggi sia un rischio ad incontrare troppa
gente e quindi decidiamo per l’assetto “walking”. Mi diletto nel consultare la
mappa e quando poi i nostri vicini di piazzola ci confermano che c’è un bel
posto dove mangiare a 2 ore di cammino dal campeggio, decidiamo che quella sarà
la nostra destinazione. Lorenzo è tranquillo e sembra che la salita non gli dia
proprio peso (ma va?…bella la vita in groppa).
Nerina è la più atletica del gruppo perché una volta liberata dal guinzaglio continua a precederci sul sentiero, e ad ogni nostro richiamo, lei ritorna pronta a rifare ancora la salita, facendo così il doppio del percorso. La salita è ripida, e ogni tanto ci dobbiamo fermare per riprendere le forze. Quando i nostri pensieri sono del tipo “ma chi ce lo ha fatto fare?”, ecco che spunta la cima della montagna e in bella vista la meta. Peccato solo scoprire tante auto parcheggiate a fianco, visto che il maso è raggiungibile in auto salendo dalla parte opposta! Va bene uguale. Il posto è carino, e anche se è stracolmo di persone, mangiamo e beviamo benissimo, e Lorenzo si diverte a guardare gli animali nel recinto o a correre su e giù dallo scivolo.
Quando è ora di ripartire, probabilmente sia io che Barbara nascondiamo il desiderio di chiedere, o meglio implorare,il passaggio a qualche commensale venuto in auto, ma desistiamo e ripreso il sentiero iniziamo la discesa. Per evitare il ripido e impervio sentiero fatto all’andata, prendiamo un altro percorso che però sappiamo essere più lungo. Facciamo così quasi tre ore di cammino, fino a quando, esausti giungiamo al nostro beneamato camper. La serata la passiamo a lamentarci dei dolori alle gambe, mentre Lorenzo se la gode come al solito con i suoi giochi.
Nerina è la più atletica del gruppo perché una volta liberata dal guinzaglio continua a precederci sul sentiero, e ad ogni nostro richiamo, lei ritorna pronta a rifare ancora la salita, facendo così il doppio del percorso. La salita è ripida, e ogni tanto ci dobbiamo fermare per riprendere le forze. Quando i nostri pensieri sono del tipo “ma chi ce lo ha fatto fare?”, ecco che spunta la cima della montagna e in bella vista la meta. Peccato solo scoprire tante auto parcheggiate a fianco, visto che il maso è raggiungibile in auto salendo dalla parte opposta! Va bene uguale. Il posto è carino, e anche se è stracolmo di persone, mangiamo e beviamo benissimo, e Lorenzo si diverte a guardare gli animali nel recinto o a correre su e giù dallo scivolo.
Quando è ora di ripartire, probabilmente sia io che Barbara nascondiamo il desiderio di chiedere, o meglio implorare,il passaggio a qualche commensale venuto in auto, ma desistiamo e ripreso il sentiero iniziamo la discesa. Per evitare il ripido e impervio sentiero fatto all’andata, prendiamo un altro percorso che però sappiamo essere più lungo. Facciamo così quasi tre ore di cammino, fino a quando, esausti giungiamo al nostro beneamato camper. La serata la passiamo a lamentarci dei dolori alle gambe, mentre Lorenzo se la gode come al solito con i suoi giochi.
Venerdi 16 Agosto
Se ieri sera ci facevamo male alle gambe, oggi non ci sono parole per descrivere le sensazioni. Due tronchi sono attaccati al nostro bacino, e i movimenti che ci concediamo ci fanno assomigliare a dei robots! Passiamo tutta la giornata in campeggio, tra la piscina e il parco giochi per Lorenzo. Forse ieri abbiamo un pochetto esagerato!
Lorenzo sull'altalena |
Sabato 17 Agosto
Domenica 18 Agosto
Ora dobbiamo proprio rientrare. Anche questa vacanza è finita…
Foto Album: Dolomiti ad Agosto 2013
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